Milano 3^ Edizione
c/o oTTo
9/21 aprile 2024

EVENT BY

AMDL CIRCLE_©Mauro Serra
L’immagine parte dall’idea di sfruttare graficamente il pattern offerto dalla struttura e di valorizzare l’attività del cantiere mettendo al centro dell’attenzione i lavori in corso. Lo scatto si inserisce nel percorso fotografico che l’artista Mauro Serra sta sviluppando, ovvero, osservare qualcosa di conosciuto con un occhio insolito, originale, talvolta dissacrante, soffermandosi su elementi quotidiani e conferendo loro una bellezza insospettabile attraverso l’utilizzo di una estetica pop.
Testo curatoriale Rosanna Accordino e Mauro Serra.

ATI Project_©Santo Curcio
Uno scatto e due arti, fotografia e stone balancing: due discipline che si fanno strumento di racconto alternativo. Un equilibrio tra forze in gioco, espressione dell’impegno degli attori coinvolti nella realtà del cantiere, equilibrio tra le competenze, gli intenti e le forze fisiche che caratterizzano il costruito. La posa della prima pietra per il primo cantiere di ATIProject a Milano, studio nato per “creare una realtà migliore” con dinamicità e creatività.

Barreca & La Varra_©Caterina Maria Carla Bona
Questa fotografia evidenzia tre aspetti eccezionali del cantiere del Nuovo Policlinico di Milano. Il luogo, la Torre Velasca sullo sfondo lo identifica, siamo nel cuore di Milano. La scala, è un’area di oltre 25.000 mq. E la storia, il bianco e nero astrae l’immagine dal suo tempo e idealmente la collega agli oltre 600 anni di storia ospedaliera di questa istituzione. Le gru salgono al cielo, dove ci sarà il giardino pensile terapeutico più grande del mondo.

Consalez Rossi Architetti Associati_©Albina Sokhova
Lo scatto nasce per ritrarre una delle fasi realizzative del nuovo edificio per uffici sito in via Gallarate a Milano, che dall’ingresso di Milano e dal cavalcavia del Ghisallo si mostrerà come una vera porta urbana. Esternamente la facciata è caratterizzata da una griglia semitrasparente che filtra la luce generando zone con luce differente che articoleranno il paesaggio interno. In questa fase di cantiere la copertura è caratterizzata dalla struttura in calcestruzzo che rivela le sue forme organiche. Il grande occhio di luce a cielo aperto in futuro ospiterà il giardino pensile. La natura grezza del cantiere e il lavoro delle maestranze preludono al paesaggio verde che ospiterà il tempo libero e del relax dell’edificio per il lavoro.

DONTSTOP Architettura di Michele Brunello e Marco Brega_©Pietro Olioso
La fotografia ritrae una scena di un cantiere in cui non sono presenti persone. La grande apertura mostra l’esterno, dove si trova un albero sollevato da una gru, uno strano ordine caratterizza un luogo solitamente disordinato come il cantiere. L’ordine e l’albero sospeso conferiscono all’immagine un’atmosfera assurdista. La luce del sole invade la stanza e il cantiere, trasmettendo un senso di attesa e di possibilità.

E45 s.r.l._©Giulio Oldrini
Ci affascinava l’idea di scattare un’immagine silenziosa, una volta usciti gli operai e posati gli strumenti da lavoro. Al contempo non volevamo che fosse solo una foto meramente descrittiva di uno spazio vuoto. Volevamo fosse una foto elaborata, con una buon livello estetico, che avesse più di un piano di lettura. Abbiamo scelto luci artificiali perché ci affascinano. La foto rappresenta un Tempio, dove una Divinità ultraterrena ed evanescente si manifesta di notte ed abita lo spazio. Con il suo sguardo enigmatico parla a chi vuole interpellarla. La sua luce porta ordine, è una sinfonia nel buio. La manifestazione di questa Divinità apre una porta nel nostro “Qui ed Ora” ma ci trascina ad immaginare un “Altrove”.

FTA | Filippo Taidelli Architetto_©Giovanni Hänninen
La nuova sede del corso di laurea in Medicina e Ingegneria Biomedica di Humanitas University in partnership con il Politecnico di Milano (6500 mq). L’obiettivo del corso è formare professionisti in grado di integrare e potenziare le competenze tipiche del medico con quelle di base e applicate dell’ingegneria biomedica in un contesto globale di complessità crescente, l’innovazione tecnologica consente infatti di migliorare la qualità di vita in modo sostenibile. Innovazione tecnologica e sostenibilità sono stati infatti i drivers principali della progettazione dell’edificio: un “hangar della conoscenza” che, come un padiglione industriale dalle ampie campate in legno lamellare e solai in cemento a vista, è in grado di accogliere in maniera flessibile i rapidi cambiamenti di layout per stare sempre al passo con le tecnologie più recenti. L’involucro caratterizzato dalla doppia pelle in vetro genera un “light box” che garantisce il massimo apporto di luce naturale e l’interazione visiva tra le diverse attività interne con il parco circostante.

GaS Studio_©Saverio Lombardi Vallauri
Lo scatto realizzato nel cantiere S2C di Via Cornalia, a Milano, da Saverio Lombardi Vallauri, ottiene un effetto straniante, usando tecniche di fotografia computazionale, uso improprio di un algoritmo e tensione artistica nel “muovere” un’architettura. A GaS Studio è sembrato il modo più adatto per illustrare con la sensibilità di un artista un progetto innovativo sotto ogni punto di vista.

ileniaviscardiarchitetto_©Beatrice Perego
L’alchimia tra i due autori, architetto e fotografo, nasce da una stessa filosofia nel modo di operare: muoversi liberamente e istintivamente all’interno di uno spazio lavoro prestabilito e organizzato. Abbandonandosi al work in progress, lo scatto ferma l’attimo di connessione tra l’azione umana e la genesi del progetto nel momento di destrutturazione e caos. L’emotività della scena diventa un apparente fermo immagine in cui tutti diventiamo protagonisti immaginando un prima e un dopo.

NICK MALTESE_FEDE PAGETTI INTERIORS_©Alfredo Muscatello
Il sogno
“Sud Italia – Futuro 1946”
Il cantiere è un luogo mentale in cui sogni e pragmatismo vivono compressi. Il progetto, l’aspettativa, la trasformazione, la prospettiva, il lavoro. Un mix di elementi reali ed artificiali come metafora di questo dualismo, sempre più riscontrabile tra essere ed apparire.

Pierattelli Architetture_©Anastasiya Tymofyeyeva
Ogni architettura, spazio, prodotto, è pensato come un gesto sartoriale, nato da una flessibilità progettuale e da un’attenta reinterpretazione del contesto, per dar vita a soluzioni equilibrate e contemporanee.

revery_©Ema Peter
L’obiettivo di questo scatto è quello di mostrare la contrapposizione tra il linguaggio della torre moderna e quello della chiesa, patrimonio rivitalizzato, e il modo in cui le forme e la materialità riescono a completarsi a vicenda. The Butterfly sarà uno degli edifici più belli della città di Vancouver (Canada): dal progetto alla costruzione, lo studio Revery Architecture ha concretizzato un reale rispetto nei confronti della comunità e dell’architettura storica in loco.

Studio Bello Dias_©Ruy Teixeira
Il processo creativo dello studio si concentra sulla semplicità degli oggetti che costituiscono lo spazio architettonico e su una sintesi estetica volta al rigore formale, al silenzio e all’interazione tra questi due. Forma e luce definiscono, nella loro essenzialità, gli spazi dell’abitare domestico.

Studio D73_©Angelo Del Negro
Lo scatto vuole integrare il percorso di idea architettonica e progettuale all’interno di una villa storica delle colline toscane. Le farfalle, come le idee, si rifugiano nelle murature per poi simbolicamente emergere e prendere vita volando libere e leggere come un battito d’ali. Sicura ispirazione sono le opere fotografiche di Sandy Skoglund e Teun Hocks.

Studio MDW architetti associati_©Lucrezia Rossi
Se si pensa a un cantiere, si immagina il movimento, la città che sale. Noi abbiamo voluto immortalare invece il momento di quiete in cui ci si sofferma a riflettere su quanto costruito. Il titolo fa riferimento ad un’opera di Burri: Rosso plastica, in cui l’artista deforma la materia con il fuoco, provocando pieghe e lacerazioni. Nel nostro caso, l’elemento è l’acqua, che da una parte accentua le brutture e le crepe del cemento, dall’altra esalta le superfici modificate dal tempo e dal passaggio dell’impronta umana.

STUDIOCARTA_©Davide Galli Atelier
Il cantiere come momento di transizione. Caos apparente fatto di suoni, materiali grezzi, luci e ombre. Disorientati sentiamo la musica, in tutti i cantieri c’è una radio accesa. Seguiamo le sonorità lontane in un lento svelamento di dettagli tra un ambiente e l’altro. Scorgiamo mani al lavoro e ci immaginiamo che dietro quell’ultima parete ci sia finalmente il capocantiere, ecco la sua ombra.